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Federer, il ritiro mette fine a mesi difficili: il retroscena del suo staff è da brividi

Federer ha annunciato il ritiro dopo tanti tentativi per rientrare: gli ultimi mesi, a sentire il suo staff, sono stati molto complicati.

È davvero tutto pronto per la Laver Cup 2022, il torneo d’esibizione che farà da passerella finale alla straordinaria carriera di Roger Federer. Per l’occasione, nel Team Europe, uniranno le forze con il campione svizzero anche tre dei suoi più grandi rivali: Novak Djokovic, Andy Murray e, soprattutto Rafael Nadal.

Federer, il ritiro mette fine a mesi difficili: il retroscena del suo staff è da brividi (Ansa)

Dopodiché, la leggenda di Basilea dovrà pensare al suo futuro. Perché per un anno ha provato a rientrare nel circuito ATP, ma non ce l’ha fatta, per “colpa” di un corpo che oramai non dava più garanzie. E la confessione sulla sua decisione, da parte di una persona importante del suo staff, ha rivelato effettivamente i tanti timori degli ultimi mesi.

Federer, il ritiro arriva al momento giusto secondo Paganini: “Avevo paura”

Federer, il ritiro arriva al momento giusto secondo Paganini: “Avevo paura” (Ansa)

“La decisione non è arrivata in maniera spontanea. Noi che eravamo vicini a lui, ha raccontato lo storico preparatore dello svizzero, Pierre Paganini, “lo sapevamo da tempo. Dal mese di luglio hanno cominciato ad esserci degli stop nei suoi allenamenti, e si è reso conto che aveva bisogno di un sforzo troppo grande per arrivare ad un’intensità relativamente bassa, non sufficiente per competere ai massimi livelli”.

Chiaramente, tra Federer e Paganini, c’è oramai un rapporto che va ben oltre il lato professionale. Non a caso, guardando al suo futuro, il preparatore è arrivato a definire la scelta di appendere la racchetta al chiodo come un “sollievo” anche per lui: “Smettendo ora, credo che si assicuri di poter godere di questo sport anche per il resto della sua vita. Avevo paura che si sarebbe fatto male di nuovo, condizionando la sua vita quotidiana”, ha confessato a Blick.

“Come sportivo d’élite,” ha proseguito, “bisogna essere abbastanza da capire dove sono quei limiti che non possono essere superati. E Federer, dopo un lungo percorso, ha evidentemente preso coscienza di tutto questo: Uno sportivo prende questa decisione solo una volta nella vita, quindi so che ha meditato a lungo.

La speranza, però, è che il corpo, nei prossimi giorni, dia un po’ di tregua a Federer, affinché possa godersi al meglio i suoi ultimi istanti come professionista, alla Laver Cup. I fan saranno lì a sostenerlo, anche se le parole del suo coach, Severin Luthi, suscitano molta preoccupazione per l’ultimo torneo del 20 volte campione Slam

Samuele Diodato

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