Una delle tenniste più in forma di questa stagione, la tunisina Ons Jabeur, ritira un premio ambitissimo che per la prima volta va a una tennista
Ons Jabeur è davvero un simbolo. Non solo per il tennis, ma per il mondo dello sport femminile e per quello arabo più in generale.
Per la prima volta infatti il trofeo di Personalità sportiva araba dell’anno va a una tennista.
Ons Jabeur, personalità araba dell’anno
Un risultato straordinario che segue i risultati altrettanto straordinari di Ons Jabeur che è stata la prima tennista africana e musulmana a giocare la finale di un torneo dello Slam vincendo un trofeo WTA 1000, impresa che le è riuscita due volte, sia a Madrid che a Berlino. Un 2022 incredibile che corona il lavoro e la fatica di tutta una vita.
Ons, tunisina di Ksar Hellal, 28 anni, chiude l’anno con sei finali. Quelle più attese, a Wimbledon e agli US Open, si sono chiuse con due sconfitte. A Londra ha perso dalla kazaka Rybakina; a Flushing Meadows dalla polacca Swiatek. Ma nel frattempo si è tolta diverse altre soddisfazioni guadagnando in un solo anno quasi cinque milioni di dollari. Molto più della metà di quanto era riuscita a mettere insieme in oltre dieci anni di professionismo.
Numero #2 della classifica mondiale alle spalle della Swiatek, Ons Jabeur ha accolto con un pizzico di emozione, ma anche con grande umiltà il riconoscimento di sportivo arabo del 2022: “Sono grata, emozionata e onorata” ha scritto sui social.
Un modello inconsapevole
Ons sa di essere un simbolo, anche se probabilmente non pensava di diventarlo: “Ricevo decine, centinaia di messaggi da parte di ragazze che sono ammirate da quello che ho fatto e che hanno una grande passione per il tennis. A loro dico semplicemente… provateci. Se non altro per divertirvi”.
Non vuole essere un modello: “Ho semplicemente scelto di essere la persona che sono e se questo serve anche di ispirazione ad altri… beh, grazie. Ne sono onorata. Credo che ogni esempio sia pur sempre un esempio. Ora, dopo molti anni, scopro che questo è un’altra parte del mio cammino. Credo molto nella condivisione delle esperienze. L’ottimismo e la fiducia mi hanno sempre ispirato”.
Il riconoscimento le verrà consegnato a fine anno dalla fondazione sportiva degli Emirati Arabi Uniti la cui commissione femminile è presieduta da Fatima Bint Mubarak, membro dell’Unesco, una delle donne più importanti per il mondo musulmano e la cultura araba definita “la madre della nazione”.