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ATP

Alcaraz sminuisce l’ascesa al numero 1: l’ammissione spiazza tutti

Alcaraz, appena salito sul trono ATP, ha ridimensionato il suo stesso traguardo: l’ammissione a sorpresa riguarda anche Djokovic.

L’annuncio del ritiro di Roger Federer ha colto un po’ tutti di sorpresa, ed ha oscurato, rapidamente, la grandissima vittoria allo US Open di Carlos Alcaraz. Battendo in finale Casper Ruud, infatti, il murciano è anche diventato il più giovane numero 1 della storia del ranking ATP, superando il precedente record di Lleyton Hewitt.

Alcaraz sminuisce l’ascesa al numero 1: l’ammissione spiazza tutti (Ansa)

L’ascesa dello spagnolo allenato da Juan Carlos Ferrero, in effetti, è stata velocissima. E proprio Alcaraz ha commentato questa con frasi sorprendenti, facendo emergere la sua enorme maturità ed il suo grande rispetto verso i rivali. Verso alcuni di loro, quindi, ha ammesso di essersi sentito “avvantaggiato”.

Alcaraz e l’arrivo da record al numero 1: “Sono stato fortunato”

Alcaraz e l’arrivo da record al numero 1: “Sono stato fortunato” (Ansa)

Lo US Open, inoltre, ha cambiato il volto del ranking ATP, piazzando davanti a tutti Alcaraz, seguito da Ruud. Solo al terzo posto, invece, Rafael Nadal, pur vincitore dei primi due Slam dell’anno. Al settimo posto, poi, c’è l’ultimo dominatore del circuito, Novak Djokovic, assente nel 2022 sia all’Australian Open che allo US Open.

E proprio alle due leggende, Nadal e Djokovic, il nuovo numero 1 si è rivolto esplicitamente, ammettendo di aver avuto un vantaggio non indifferente: Non voglio sottrarmi alcun merito,” ha detto umilmente al New York Times, “ma è vero che c’era un periodo in cui Rafa (Nadal), Djokovic e Federer giocavano tutti. Io ho avuto la fortuna, o chiamiamola come vogliamo, che Djokovic non abbia potuto giocare. Ognuno ha le proprie ragioni, ma questa è la realtà dei fatti”.

Una frase incredibile, se vogliamo, per un ragazzo di 19 anni come Alcaraz, che fa ben capire quanto rispetto l’iberico abbia per le leggende di questo sport. Resta il fatto che abbia meritato – sul campo – di salire sulla vetta del tennis mondiale. Per le sfide con Djokovic (e Nadal) basterà attendere il 2023, anche se la giovane età, e la forma fisica per giocare molti più tornei, va a vantaggio del prodigioso tennista classe 2003.

Samuele Diodato

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