L’era di Nadal, Federer e Djokovic è ormai quasi giunta al termine, anche per colpa di alcuni fattori esterni. L’ex tennista ne è sicuro.
Con la vittoria di Carlos Alcaraz a Flushing Meadows, abbiamo assistito alla consacrazione definitiva di un ragazzo 19enne che dall’essere semi-sconosciuto e 39° nel ranking si è preso tutto o quasi in un solo anno: quattro Atp, uno Slam e la leadership della classifica mondiale.
Peraltro, lo US Open di quest’anno ha visto le conferme anche da parte di altri suoi coetanei. Primo tra tutti Jannik Sinner, autore di una grande prestazione contro lo stesso spagnolo terminata dopo ben 5 ore e 15 minuti di “battaglia” agguerrita che lo ha visto comunque uscire dal torneo a testa alta.
Sono questi i due principali nomi del nuovo movimento che ormai sembrano essere destinati a raccogliere la pesante eredità dei Big Three, le cui carriere sono quasi giunte al termine. Roger Federer, per esempio, è indubbiamente quello più vicino al ritiro, dal momento che gli ultimi anni di carriera sono stati parecchio tormentati per via di vari infortuni.
Nadal e Djokovic, invece, vincono ancora titoli Slam ma hanno già superato la soglia dei 35 anni e stanno facendo i conti con problemi di varia natura che ne sta rallentando il rendimento. Senza tralasciare il fatto che, come detto, i giovani si stanno già imponendo ad alti livelli battendoli o comunque giocando con loro alla pari. Perciò, secondo Mats Wilander, è già in atto un vero e proprio ricambio generazionale.
“Stiamo assistendo sicuramente ad un cambio generazionale – le parole dell’ex tennista rilasciate in un’intervista a Eurosport –. Ovviamente, in questo caso, è dovuto anche ad alcuni fattori esterni“. “Federer è ancora infortunato. Nadal non ha avuto il tempo di prepararsi nel migliore dei modi ed essere al 100% a New York. Djokovic non ha potuto giocare perché non vaccinato” ha poi aggiunto lo stesso svedese.
Entrando più nel merito, Wilander è quindi convinto che ormai nel tennis maschile ci siano diversi nuovi talenti pronti a contendersi i titoli più prestigiosi. “Eppure, abbiamo tutti capito che il circuito maschile è dotato di una grande profondità – sostiene –. Ci sono volti nuovi che lottano per conquistare risultati importanti“. E questo, secondo l’ex numero 1 al mondo, è in definitiva “qualcosa di necessario per questo sport“.
Intanto, però, i Big Three, insieme allo scozzese Andy Murray, dovrebbero ritrovarsi tutti alla Laver Cup di Londra e, se non ci saranno cambiamenti dei loro piani, scenderanno regolarmente in campo alla O2 Arena dal 23 al 25 settembre.
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