Dopo la grande vittoria dello US Open 2022, Carlos Alcaraz ha parlato della rivalità che c’è tra lui e Jannik Sinner.
Il percorso allo US Open di Carlos Alcaraz è stato semplicemente fenomenale. Lo spagnolo è riuscito ad imporsi a New York vincendo il suo primo titolo Slam in carriera. Ma non solo. A soli 19 anni, è anche diventato il più giovane numero uno del ranking Atp, superando il primato precedente di Lleyton Hewitt che resisteva da ben 21 anni.
Dunque, il tennista di Murcia non è più il futuro del tennis, ma ormai il presente e con Jannik Sinner hanno già iniziato a dare spettacolo in campo grazie al loro grande talento. Ma aldilà della loro rivalità, i due sono diventati buoni amici fuori dal campo sottolineata sia nel post match dei quarti che lo ha visto uscire vittorioso dopo oltre 5 ore di gioco contro l’azzurro, che in un’intervista al Corriere della Sera rilasciata dopo il successo di Flushing Meadows.
E a proposito della vittoria, ha raccontato di come si è svegliato la mattina dopo la finale contro Ruud. “Quando ho aperto gli occhi non ci credevo – afferma –. Continuo a sentirmi una persona normale anche se tutto è incredibile. Mai avrei pensato di ottenere così tanto ad appena 19 anni. Prendiamocela con calma mi aveva detto il mio coach, divertiamoci…”
Carlos Alcaraz: “Sinner mi motiva”
Alcaraz, del resto, quando scende in campo lo fa sempre con il sorriso, anche se ha confessato che ad un punto di questa stagione nordamericana appena passata lo aveva smarrito. “A Montreal, quando ho perso contro Tommy Paul per non aver saputo gestire la pressione, avevo un po’ perso il sorriso – le sue parole –. Mi sono impegnato per recuperare gioia e me la sono portata dietro a New York“.
Peraltro, secondo Carlos, ci sarebbe una differenza sostanziale tra lui e alcuni dei suoi colleghi. “Qualche mio collega sembra che in campo sia triste, non si diverta. Non io. Io sono ancora il bambino di Murcia che 10 anni sognava di diventare professionista” ha detto.
Su Sinner, invece, ha rivelato che è stato proprio nel match contro di lui che ha capito che avrebbe potuto vincere lo US Open: “Un incontro durissimo, non so davvero come ho fatto a giocare con quell’intensità. Il match point annullato è stato il giro di boa. Credo di essermi spinto dove non ero mai arrivato“.
In particolare, per il tennista iberico, l’altoatesino rappresenta un motivo per migliorarsi: “Jannik mi motiva e credo di fare lo stesso effetto a lui. È una bella e utile rivalità. Avrei potuto vincere in tre set, lui in quattro, e invece siamo andati al quinto. Cinque ore e 20 minuti in campo, non succede spesso“.
E ancora: “Ci stimiamo e andiamo d’accordo fuori dal campo. Il suo spagnolo è così così, il mio inglese mediocre, ma ci capiamo al volo. Jannik è sempre amichevole, si interessa: come stati? Come sta la tua famiglia?“. Mentre in campo: “Come giocatore è sotto gli occhi di tutti: ha già battuto dei top 10, ha una palla pesantissima. Ma è la persona, prima del tennista, ad avermi colpito“.
Nella stessa intervista, Alcaraz ha confermato la sua presenza all’imminente impegno di Coppa Davis, dove sarà protagonista insieme alla sua Nazionale. “Lo faccio per me, per la mia squadra, per il mio Paese” ha dichiarato.