I gemelli Bryan hanno espresso il loro parere sulla corsa al GOAT tra Federer, Nadal e Djokovic, con una chiara preferenza determinata anche da esperienze personali.
È dal giorno in cui Roger Federer ha superato – per primo – il record di Slam instaurato da Pete Sampras (14), che si parla del titolo, idealmente, di “giocatore più forte di tutti i tempi, o, per dirla all’inglese, “Greatest Of All Time“, GOAT, appunto. Ma se qualche anno fa non sembravano esserci dubbi sull’eleggere Federer come tale, poi anche Rafael Nadal e Novak Djokovic si sono inseriti prepotentemente nel discorso.
Che ovviamente, quasi universalmente, ha come punto di riferimento la corsa al maggior numero di titoli Major. Una lotta in cui, però, le cose per il campione di Basilea sono radicalmente cambiate. Perché se lui è fermo a quota 20 dal lontano gennaio 2018, Nadal e Djokovic hanno continuato a muovere le loro caselle, fino a spingersi rispettivamente a quota 22 e 21.
Ma il dibattito, che verte anche su altre sfumature, rimane vivo, anche ora che Federer è ai box da un anno. Sulla questione, hanno voluto fornire la loro versione anche i leggendari Mike e Bob Bryan, coppia in grado di aggiudicarsi 16 titoli dello Slam tra il 2003 ed il 2014. Il duo statunitense, nella loro scelta, ha cercato di considerare un parametro spesso tenuto in secondo piano, ma che potrebbe avere il suo peso.
Anche i gemelli Bryan scelgono il migliore tra Federer, Nadal e Djokovic
A Tennis365, Mike Bryan ha voluto mettere dapprima fare un’importante premessa: “Siamo tutti fortunati, come appassionati di tennis, ad essere parte di questa generazione e guardare questi ragazzi fare quello che stanno facendo”. In particolare, poi, si è prodigato in alcune distinzioni tra i tre: “Credo che Federer sia il preferito dei fan, Djokovic dovrebbe essere invece il migliore sulla carta quando sarà tutto finito. I 14 Roland Garros di Nadal, poi, sono qualcosa di “super-umano“.
La preferenza di entrambi, però, va a Federer, con Mike ha anche aggiunto: “Per me deve essere Federer. Negli anni in cui dominava,” ha ricordato, “ha a malapena perso qualche match“. Un giudizio sul quale ovviamente pesano le esperienze condivise dai due, sui quali lo svizzero ha esercitato un fascino irresistibile: “Non suda, è come un maestro zen. È anche il più rilassato negli spogliatoi. Chissà chi avrà i record, quando tutto sarà finito,” ha concluso Mike, “ma Roger avrà sempre un posto speciale nel mio cuore“.
Un’ottica, quella dei fratelli Bryan, simile a quella di molti altri colleghi, che di Federer si sono anche mostrati tifosi, alle volte. E dopo il ritiro di Serena Williams, i fan attendono almeno il ritorno alle competizioni dell’elvetico, che sarà presente alla prossima Laver Cup (23-25 settembre) e all’ATP 500 di Basilea, ad ottobre. Ma il suo intento è quello di esserci anche nel 2023.