Una leggenda della storia del tennis ha salutato con parole dure Serena Williams, ridimensionando parte dei suoi straordinari record.
Nel suo percorso allo US Open, Serena Williams ha emozionato davvero tutti. Perché l’americana si è presentata in uno stato di forma davvero buono per quello che con ogni probabilità resterà l’ultimo torneo della sua carriera. Un torneo finito con la sconfitta in terzo turno ed un emozionante saluto al pubblico statunitense dopo la bellissima battaglia contro Ajla Tomljanovic.
Negli occhi di tutti, d’altronde, è rimasta la sua grande voglia di lottare, ed una qualità di tennis che alla soglia dei 41 anni le ha permesso di superare anche la testa di serie numero 2 dello Slam newyorkese, Annett Kontaveit. Un successo che può essere considerato l’ultima impresa di quella che, secondo molti, è considerata la più grande tennista di tutti i tempi.
Ed a Flushing Meadows è stata salutata come tale, dopo più di 20 stagioni al top nel tennis femminile, con 23 Slam conquistati. Tuttavia, c’è anche chi non ha apprezzato la serata dell’addio alla leggenda americana. Alcune parole, infatti, hanno stupito tutti per la presunta volontà di “ridimensionare” la carriera di Serena Williams, della quale è stato criticato anche l’atteggiamento al termine del match contro Tomljanovic.
L’ultimo successo in un Major, per Williams, risale all’Australian Open 2017, anche teatro dell’ultima finale contro la sorella maggiore Venus. Da allora, quattro durissime sconfitte in altrettante finali Slam che non le hanno permesso di realizzare il suo sogno: eguagliare i 24 successi in tale categoria di Margaret Court-Smith.
Per molti, nonostante non abbia raggiunto il record, Williams rimane la migliore in assoluto. Ma l’ormai ottantenne Margaret Court ha voluto difendere la propria carriera nell’ultima intervista rilasciata a The Telegraph, per certi versi stuzzicando anche i fan dell’americana, sui quali traguardi si è espressa in maniera piuttosto netta.
“Mi sono ritirata poco dopo i 30 anni”, ha detto Court. “La gente dimentica che mi sono presa due anni di pausa. Mi sono ritirato per la prima volta, come Ashleigh Barty, quando avevo 25 anni, pensando che non sarei mai tornata al tennis. Mi sono sposata,” ha poi aggiunto, “ho avuto un bambino, ma poi ho avuto uno dei miei anni migliori, vincendo 24 tornei su 25“.
“Sono tornata dopo due bambini!“, ha poi ricordato in riferimento al secondo rientro dopo aver partorito la figlia Marika, nel 1974. “Dopo aver avuto il primo bambino,“ ha inoltre rivendicato, “ho vinto tre dei quattro Slam. E Serena non ha vinto uno Slam da quando è mamma (nel 2017)”.
Una questione d’orgoglio, dunque, anche nel differenziare le diverse epoche in cui le due hanno dominato, con tante, diverse e maggior difficoltà, a suo dire, in passato. “Mi sarebbe piaciuto giocare in quest’epoca, penso che sia molto più facile. Quanto mi sarebbe piaciuto portare con me la famiglia o gli amici. Ma non potevo, dovevo andare da solo o con la nazionale. La gente non vede tutto questo. Da dilettanti, dovevamo giocare ogni settimana, perché non avevamo soldi“.
“Saremmo stati via per 10 mesi. Ecco perché sono andato in pensione per la prima volta nel 1965, perché avevo nostalgia di casa“. “È un mondo completamente diverso”, ha detto del tennis odierno. “Questo è ciò che mi delude: che i giocatori di oggi non onorano il passato del gioco“.
Curiosamente, l’ultimo match della storia tennistica di Williams potrebbe essere quello con Tomljanovic, una connazionale della mitica Court. Che tra le altre cose non ha apprezzato neanche alcune cose relative alla conclusione del match di terzo turno a New York: “Ho pensato che fosse brutto che Williams non menzionasse più la sua avversaria“.
“Ci è stato insegnato a essere modelli per i giovani,” ha poi concluso, “nel modo di comportarci. Ci è stato insegnato a onorare il nostro avversario”. Un’altra frecciata dunque alla quarantenne di Saginaw, per un “saluto”, da parte di Court, piuttosto diverso da quello di molte altre personalità importanti dello sport e non solo.
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