Allo US Open, Alcaraz avrà la possibilità di raggiungere un record incredibile, imprimendo a 19 anni il suo nome nella storia.
L’ascesa fulminea di Carlos Alcaraz ai vertici del tennis mondiale sta sorprendendo tutti nella stagione 2022. Perché se è vero che di lui si parlava una gran bene già da ragazzino, non era scontato che lo spagnolo riuscisse ad arrivare in Top-10 circa due settimane prima di compiere 19 anni. D’altronde, un “teenager” a questi livelli non si vedeva dai tempi di Rafael Nadal e (in parte) Novak Djokovic.
Con le finali ad Umago e ad Amburgo, in estate, il murciano si è anche spinto oltre: è entrato nella Top-5, oggi al numero 4. Allo US Open, però, l’assenza di Alexander Zverev gli permetterà di essere anche numero 3 del tabellone. E porsi limiti, nelle sue condizioni, serve davvero a poco. Così, a Flushing Meadows, avrà l’occasione di scrivere la storia, con un primato di precocità che potrebbe davvero portarlo nell’Olimpo del tennis.
Alcaraz e il sogno per lo US Open: un record assoluto a 19 anni
Nella Grande Mela, il numero 1 del mondo Daniil Medvedev dovrà difendere non solo il titolo vinto lo scorso anno, ma anche il trono. Principalmente, è chiaro, da Nadal. Perché nel Live Ranking di lunedì 29 settembre, il mancino di Manacor avrà 745 punti di vantaggio sul russo. In realtà, però, il 22 volte campione Slam non sarà l’unico pretendente alla vetta della classifica nell’ultimo Major dell’anno.
Insieme a lui, infatti, potranno avere delle ambizioni in merito anche altri tre tennisti: Stefanos Tsitsipas, Casper Ruud e proprio Carlos Alcaraz. Per loro, come per Medvedev, l’unico modo per essere in testa è raggiungere almeno la finale allo US Open. Un traguardo non facilissimo da raggiungere per Alcaraz, che insegue un record davvero impressionante. A 19 anni, infatti, l’allievo di Juan Carlos Ferrero diventerebbe il numero 1 più giovane della storia dell’ATP, superando il primato di Lleyton Hewitt, che invece ci riuscì a 20 anni.
Ovviamente, si tratta di uno scenario ancora molto difficile da immaginare. Perché oltre alla finale serviranno altre condizioni. L’iberico dovrà infatti fare meglio di Tsitsipas, Medvedev e soprattutto Nadal. Nel caso di quest’ultimo, in particolare, Alcaraz dovrà spingersi all’ultimo atto sperando che il suo illustre connazionale perda prima dei quarti di finale. Sembra quasi una sfida impossibile, ma il prodigio classe 2003 è capace di tutto. E c’è chi già è pronto a scommettere su di lui.