In vista dello US Open, un rivale ha speso parole importanti per Sinner, che nonostante la sconfitta a Cincinnati ha dimostrato il suo valore.
Jannik Sinner ha sfiorato i quarti di finale al Masters 1000 di Cincinnati. Purtroppo, però, si è fermato ad un punto dal successo nel match contro Felix Auger-Aliassime. Alla fine, il canadese la spuntata per 2-6 7-6 6-1, rimontando anche un break di svantaggio nel secondo parziale, e dando l’accelerata decisiva a partire dal tie-break.
L’italiano ha sciupato un vantaggio di 6-2 4-2 (con una palla per il 5-2 a disposizione) ed ha permesso al numero 9 del mondo di rientrare in partita. Da lì, Aliassime è stato obiettivamente superiore: ha annullato i due match point senza faticare troppo, e poi è venuto fuori alla distanza, anche dal punto di vista mentale. Ma Sinner ha comunque qualcosa di positivo da portare a casa dopo la partita, soprattutto a sentire il suo avversario.
“È una sconfitta dura da digerire anche se nel complesso penso abbia giocato bene. Ho avuto due match point ma non sono riuscito a chiuderla quando dovevo”, ha detto l’altoatesino. “Nel tie-break lui ha giocato bene,” ha ammesso con umiltà, “così come all’inizio del terzo set dove è partito meglio di me. Ho avuto anche le mie occasioni per rientrare ma oggi purtroppo non è andata bene ed ho perso la partita”.
Effettivamente, la sfida si è giocata su pochissimi punti. E fino al break del 4-3, le avvisaglie che potessero far pensare ad un ribaltone erano davvero poche. Perché Sinner si era difeso egregiamente al servizio, e stava dimostrando tutto il proprio valore, contro un Top-10, su entrambe le diagonali da fondo campo. È questo che l’azzurro dovrà tenere a mente se vorrà togliersi delle soddisfazioni allo US Open.
D’altronde, è stato bravo a lasciarsi alle spalle la brutta settimana vissuta a Montréal. Ed ora, ritrovato un buon tennis, tutti dovranno temerlo. Lo ha confermato, implicitamente, anche Aliassime dopo la vittoria, con parole piuttosto eloquenti sulla forza del tennista allenato da Simone Vagnozzi. “Stava giocando in maniera straordinaria. Sentivo di non avere il timing sulla palla e neanche le giuste sensazioni quando colpivo. Per un set e mezzo è semplicemente stato più bravo di me“, ha dichiarato il ventiduenne.
“Ho semplicemente cercato di trovare una soluzione e di lottare con tutto quello che avevo a disposizione. Non ho avuto una resa straordinaria con la prima di servizio,” ha chiarito lucidamente Aliassime, “quindi questo mi ha costretto anche a prendere decisioni più veloci contro un giocatore che di solito tempo non te ne dà mai“.
E la chiave, per Sinner, sarà proprio questa: togliere il tempo al proprio avversario è ciò che l’ha portato ad ottenere le più grandi vittorie in carriera. Più a lungo imparerà a tenere in mano le redini del gioco, più sarà pericoloso. Forse già a partire da New York, come ha detto – senza fissare per lui alcun limite – il coach Darren Cahill.
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