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WTA

Swiatek, la cura dei dettagli è incredibile: la scelta ha sorpreso tutti

Iga Swiatek ha compiuto una scelta davvero inaspettata, che a suo dire salvaguarda la concentrazione.

La mitica striscia di vittorie consecutive di Iga Swiatek si è fermata a quota 37, con la sconfitta nel match di terzo turno a Wimbledon, contro la francese Alizé Cornet. La polacca, però, guarda già avanti. Prima della tournée americana, ha scelto di tornare in campo per il WTA 250 di casa, a Varsavia.

Swiatek, la cura dei dettagli è incredibile: la scelta per il torneo di casa (Ansa)

La superficie è quella a lei congeniale, la terra rossa, dove ha vinto anche gli ultimi tre tornei giocati (Stoccarda, Roma e Roland Garros). Per un torneo così speciale, la numero uno del mondo ha compiuto una scelta davvero insolita, a dimostrazione di quanto sia attenta ad ogni dettaglio pur di esprimersi al meglio in campo.

Swiatek, scelta incredibile per il torneo di Varsavia: il motivo

Swiatek, la cura dei dettagli è incredibile: la scelta per il torneo di casa (Ansa)

Davanti al proprio pubblico, vincere ha sempre un sapore unico. Ma a volte si può anche avvertire una pressione diversa dalle altre, con una routine che è diversa. Swiatek, però, ci tiene tantissimo a fare bene, magari conquistando quello che per lei sarebbe anche il settimo titolo in questo straordinario 2022.

A quanto si apprende, infatti, la ventunenne ha deciso di spostarsi in hotel per questa settimana, insieme a tutto il suo team. La ragazza ritiene di non dover passare troppo tempo in casa, per paura che questo vada ad inficiare sulla sua concentrazione in una settimana così importante.

L’attuale dominatrice del tennis non è nuova a scelte del genere. Già durante l’Open di Francia aveva confessato di non essere andata allo stadio per la finale di Champions League – nonostante ami moltissimo il calcio – per impedire che una serata del genere potesse influenzare la sua concentrazione sull’obiettivo, che è lo stesso anche a Varsavia: vincere, a costo di sacrificare qualche “svago” prezioso.

Samuele Diodato

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