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Gulbis, lo “show” non è passato inosservato: sorpreso anche il coach di Federer

Ernests Gulbis ancora protagonista di un episodio particolare durante il match contro il francese Matteo Martineau. Il video.

Oltre ai vari Federer, Djokovic e Nadal, nei primi anni del 2000 iniziava la sua carriera professionistica anche il lettone Ernests Gulbis. Certamente, un giocatore, questo, mai al livello dei Big Three, ma comunque in grado di metterli in difficoltà e di raggiungere la top 10 nel 2014.

Ernests Gulbis (ANsa Foto)

Adesso, l’ex numero 10 al mondo è verso la fine del suo percorso nel circuito, ma continua comunque a dare spettacolo nei Challenger di tutto il mondo. Quest’anno, in particolare, dopo la finale a Zug, persa contro Dominic Stricker, si è guadagnato un balzo in avanti di 87 posizioni arrivando fino alla 278esima posizione.

Ma è nel torneo precedente, il Challenger di Trieste, che il lettone ha dato il “meglio” di sé, intraprendendo un battibecco con il giudice di sedia il quale gli aveva assegnato un warning per un motivo che, effettivamente, risulta discutibile.

Ernests Gulbis: “È uno sport o una cena aristocratica?”

Gulbis (ANsa Foto)

In particolare, dopo un colpo vincente che gli dava ulteriore slancio verso la vittoria, Ernests ha urlato con forza un “Come on” guardando in faccia il suo avversario. E al momento del cambio di campo, l’arbitro lo ha redarguito con un warning. “Per cosa?” chiede Gulbis, “Per ciò che hai fatto” si è sentito rispondere. Da qui, la replica piccata del giocatore: “Non posso dire ‘come on’ guardando negli occhi qualcuno? È uno sport o una specie di cena aristocratica?“.

Manco a dirlo, questa frase pronunciata dal 33enne di Riga ha fatto il giro dei social, rimbalzando qua e là tra gli utenti che hanno ripreso l’episodio, divertiti dalle sue parole. E tra i vari commenti figura anche quello di Ivan Ljubicic, allenatore di Federer, che, molto attivo sui social, non ha potuto fare a meno di dire la sua su ciò che è successo a Gulbis. “Warning per un ‘come on’? Wow”. Poche parole, queste, ma che comunque riassumono al meglio il parere del croato ex numero 3 al mondo.

E se dopo Trieste, a Zug, è andato vicino alla vittoria del titolo, nel torneo successivo a Cordenons ha ripreso a dare spettacolo, e non sul piano prettamente sportivo. Infatti, nel match contro Izquierdo, ha prima tirato via la racchetta e in un secondo momento la pallina nel campo di fianco. Risultato: punto di penalità, game per l’avversario e altro battibecco con il giudice di sedia.

Francesco De Vincenzo

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