Zverev ha rivelato di essere affetto da diabete tipo 1: nel tennis non è l’unico caso, e la testimonianza preoccupa i suoi tifosi.
Alexander Zverev sta proseguendo nel percorso di recupero dopo l’infortunio ai legamenti della caviglia. L’obiettivo sarebbe quello di tornare per lo US Open. Ma non è ancora detto che riesca a presentarsi ai nastri di partenza per l’ultimo Slam della stagione (30 agosto). Ben più probabile è invece il rientro, due settimane più tardi, per il girone di qualificazione alle Finals di Coppa Davis.
Oggi, però, il tedesco ha dato anche una notizia che ha scosso i suoi tifosi. Il tennista ha infatti per la prima volta confessato di soffrire di diabete di tipo 1. La rivelazione è arrivata in un post molto emozionante per inaugurare un’iniziativa speciale, intrapresa insieme al fratello Mischa.
Zverev ha il diabete di tipo 1: i rischi della malattia nel racconto di un collega
“Il solo limite è quello che ti imponi”, ha scritto Zverev sui propri social per presentare la neonata Alexander Zverev Foundation. Una fondazione per aiutare i bambini ai quali è stato diagnosticato il diabete di tipo 1. “La nostra missione”, si legge nel post, “è fornire insulina e medicinali salva-vita ai bambini che vivono nelle nazioni in via di sviluppo e alle persone in difficoltà”.
In questa occasione, il numero 2 del mondo ha per la prima volta ammesso di soffrire egli stesso, del diabete di tipo 1: “Da piccolo non ci pensavo tanto, ma poi ho iniziato a dare sempre più importanza a questa malattia. Voglio dimostrare che si può vivere comunque a lungo“.
Dopo le parole di Zverev, l’Equipe ha contattato anche un altro giocatore che soffre dello stesso problema, l’americano JC Aragone. E lo scenario delineato dallo statunitense, numero 497 ATP, preoccupa i tifosi di Zverev, soprattutto riguardo alla sua attività agonistica.
JC Aragone ha scoperto di soffrire di diabete di tipo 1 in circostanze abbastanza tragiche, ovvero dopo essersi ripreso da una reazione allergica che lo aveva mandato in coma. Il suo fegato ed i suoi reni, in quei giorni, stavano cedendo. Da lì, il tennista convive con i problemi tipici di un soggetto diabetico, complicati da risolvere in campo.
“Quando gioco, il mio avversario pensa solo a battermi, ma io devo anche tenere sotto controllo il livello glicemico“, ha detto il nativo di Buenos Aires. La situazione, in effetti, espone a diversi rischi: “Prima avevo paura di andare in ipoglicemia, tanto da non prendere mai l’insulina. Anche essere in iperglicemia“, ha però chiarito, “non fa bene, né per la salute né per le prestazioni”.
L’insulina è un ormone che regola d’altronde il livello di zuccheri nel sangue, e la capacità dei tessuti di utilizzarli come fonte di energia, impedendo al fegato il rilascio di ulteriori zuccheri. Dunque i problemi dell’iperglicemia non sono minori. “Il tuo corpo cerca di evacuare lo zucchero attraverso l’urina,” ha spiegato Aragone, “quindi ti disidrati, i tuoi muscoli mancano di acqua e i crampi si verificano“.
Fisicamente, Zverev è oggi uno dei migliori al mondo. E per questo motivo, la sua lezione può servire da esempio. “Mi trovo in una situazione privilegiata,” ha specificato, “vivo la vita che ho sempre sognato, per questo è ancora più importante per me restituire qualcosa e aiutare gli altri“. Un obiettivo davvero apprezzabile per lui, che insegue il trono del ranking ATP ma non ha mai mancato, negli anni, di mostrarsi sensibile.