Ricordando il loro primo scontro diretto, un rivale si è detto stupito da Rafael Nadal per l’uso sorprendente di un colpo nei momenti clou.
Rafael Nadal è pronto a tornare in campo dopo circa un mese di assenza per l’infortunio agli addominali occorso a Wimbledon. Il numero 3 del mondo è infatti atteso la settimana prossima in Canada, per il Masters 1000 di Montreal, dove ha già vinto nel 2005, nel 2013 e 2019 (più altre tre volte a Toronto), anno dell’ultima partecipazione.
Anche questa volta, l’obiettivo – al netto delle incognite sul completo recupero – è quello di sollevare il trofeo, per continuare in quello che per lui si sta rivelando un 2022 da sogno. E dopo straordinari risultati, continua a stupire i propri rivali, nonostante sia sul circuito maggiore da 19 stagioni. Un avversario, in particolare, ha svelato un dettaglio che l’ha colto di sorpresa durante un match contro lo spagnolo.
La rivelazione dell’avversario sul “jolly” di Nadal: “Mi ha sorpreso molto”
A parlare del 22 volte campione Slam è stato, in un’intervista esclusiva a La Nacion, l’argentino Francisco Cerundolo, attuale numero 25 del mondo e recente vincitore all’ATP 250 di Bastad, suo primo titolo in carriera. Il sudamericano, in particolare, si è concentrato sul primo scontro diretto con la leggenda di Manacor, che al primo turno di Wimbledon si è imposta in quattro set complicati sul ragazzo di Buenos Aires.
Oltre a confermare quanto già detto da molti colleghi sulla pressione che Nadal riesce a mettere sui propri avversari sin dagli spogliatoi, Cerundolo ha anche ricordato con orgoglio della sua prestazione a Church Road: “Non sono riuscito a vincere il quarto set, ma avevo molta voglia di andare al quinto perché sentivo di averlo dominato per due set interi. Ma poi quando ho sentito l’applauso, suo e di tutto il pubblico, sono rimasto contento, ed ho capito di aver disputato una grande partita“.
Alla fine, nonostante le difficoltà, Nadal l’ha spuntata proprio per la capacità di giocare bene i momenti importanti, in special modo grazie ad un colpo: “Mi ha sorpreso molto il suo servizio”, ha raccontato Cerundolo. “Si potrebbe credere che serva semplicemente mettendo in gioco la palla, o cercando il rovescio, ma mi ha sorpreso la precisione del suo servizio: nei momenti importanti la metteva sulla riga“.
“Così guardavo il mio coach e dicevo: ‘Non può essere’. Poi ridevamo e pensavamo: ‘Non può aver avuto fortuna per 20 anni. Non è fortuna’. Ogni volta che eravamo in parità, o sulla palla break a mio favore, lui la metteva sulla riga”. Un dettaglio non indifferente, che spiega non solo la differenza tra un grande giocatore ed un campionissimo (che sotto pressione dà il meglio di sé). Perché Nadal ha avuto il grande merito di completarsi, e come mai prima d’ora si affida a colpi insospettabili per tirarsi fuori dai guai.