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Attrezzature

Tennis, rivoluzione per lo storico marchio: come cambiano le racchette

Nell’anno del 50esimo anniversario del primo telaio, uno storico marchio ha preso la decisione di rivoluzionare le proprie racchette.

Sin dall’inizio dell’Era Open, nel 1968, i giocatori più importanti a livello maschile avevano cominciato ad invocare (compiendo sforzi in prima persona), la creazione di un’associazione che rappresentasse gli atleti. Questa è nata dunque quattro anni dopo, nel 1972, con l’iconico nome di Association of Tennis Professionals, ATP, grazie all’apporto decisivo di Cliff Drysdale (giocatore e primo presidente) all’ex campione Slam Jack Kramer (direttore esecutivo e creatore del ranking computerizzato) ed il manager Donald Dell.

(Foto: Pixabay)

A quei tempi, il tennis era davvero diverso da ciò che è oggi. Non solo nello stile di gioco, ma anche – certamente, nelle attrezzature. Fino alla fine di quel decennio, a farla da padrone erano infatti le racchette di legno. Ma già nel 1972 c’è chi scommetteva sulla modernizzazione e ragionava fuori dagli schemi.

Con questo modo di fare, il brand tedesco Volkl è entrato nella storia. Proprio in quell’anno, il primo telaio prodotto apriva la strada ad un qualcosa di nuovo: Zebra è ricordata, infatti, non solo per il design che dà il nome alla raccheta, ma anche per essere la prima interamente costituita in fibra di vetro.

Da quel momento, sono passati 50 anni. E nonostante non sia più tra i marchi più conosciuti, l’azienda continua ad impegnarsi per cercare attrezzature sempre più innovative. Con questo scopo, per via della particolare ricorrenza, Volkl ha deciso di riprendere alcuni modelli storici per rivoluzionarli e modernizzarli, riproponendoli sul mercato.

Come cambieranno le storiche racchette della Volkl

Come cambieranno le storiche racchette della Volkl (screen Twitter)

I modelli scelti per questa rivoluzione, sono quelli ritenuti più famosi nella gamma Volkl, la V1 del 1991, e la C10 Pro del 1997, ricordata grazie alla vittoria di Petr Korda all’Australian Open del 1998. Per quanto riguarda la V1, ribattezzata V1 EVO, l’intento principale è quello di dare la possibilità di trovare più ritmo grazie alla maggior flessibilità, ed alla migliorata sensibilità. Il peso di 305g, aumentato di circa 20g rispetto all’originale, permette inoltre di trovare colpi più potenti.

La C10 Pro, pensata inizialmente con un piatto corde stretto e con un certo peso, è stata invece alleggerita. La C10 Pro EVO pesa infatti 310g, circa 20 in meno del modello originale. Il punto di bilanciamento nel piatto corde, però, è stato spostato leggermente verso la testa della racchetta, in modo da garantire comunque un certo punch.

Lo stesso modello, si legge su Tennis.com, avrà anche un’edizione limitata in occasione del 25esimo anniversario. Per di più, offrirà anche più opportunità per la personalizzazione. In omaggio a Zebra, però, sia la V1 EVO che la C10 Pro EVO conserveranno però le caratteristiche strisce zebrate nel telaio.

Samuele Diodato

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