Dopo il titolo vinto ad Umago, Jannik Sinner ha ricevuto una chiara investitura che testimonia tutti i suoi miglioramenti dell’ultimo periodo.
Jannik Sinner ha vinto il suo sesto titolo in carriera ad Umago, il primo sulla terra. Tutto questo alla straordinaria età di 20 anni, un unicum per l’Italia, ed una rarità assoluta anche per il tennis in generale. Un successo, quello arrivato in Croazia, che pesa ancora di più, perché arrivato contro Carlos Alcaraz, l’altro giovane prodigio del circuito ATP, che di anni ne ha ancora 19.
In poche settimane, per l’azzurro è la seconda vittoria sul rivale spagnolo, che tra i ragazzi aveva ultimamente rubato la scena a tutti, conquistando i Masters 1000 di Miami e Madrid, che hanno tra l’altro contribuito ad issarlo al numero 4 del ranking. Come a Wimbledon, anche ad Umago, Sinner si è mostrato il più forte nello scontro diretto, o quanto meno il più in forma dei due, al momento.
La superiorità è stata evidente tra secondo e terzo set, con un doppio 6-1 che ha lasciato le briciole ad Alcaraz. Da quest’ultimo, inoltre, è arrivato anche un gesto di enorme sportività, che mette a tacere tutte le voci diffusesi dopo la partita, e che – soprattutto – suona come un’investitura importantissima per l’altoatesino in vista delle sfide future contro l’avversario di Murcia.
Sinner, Alcaraz battuto ancora: arriva anche l’investitura
Con Ilvio Vidovich di Ubitennis, Alcaraz ha convenuto sul fatto che la partita si sia decisa nel secondo gioco del secondo set. Dopo aver vinto il primo parziale al tie-break, infatti, l’allievo di Juan Carlos Ferrero ha sciupato sei opportunità per portarsi avanti di un break: “Se non sfrutti quelle occasioni contro giocatori come Jannik, è difficile avere la meglio. Dopo quel game lui ha iniziato a rispondere meglio, ed io non ho trovato il modo di servire”, ha dichiarato Alcaraz.
Subito dopo, inoltre, ha smentito anche che il risultato netto sia stato influenzato da un suo calo fisico, riconoscendo la maggior qualità dell’avversario durante la finale: “Semplicemente non sapevo come giocare. Lui ha iniziato a giocare ad alto livello, io a sbagliare tante palle e ad essere meno aggressivo, per questo sembravo stanco”.
Una sensazione d’impotenza, dunque, quella di Alcaraz. Onesto, in particolar modo con sé stesso, senza cercare alibi. Con parole che, senza presunzione, devono far sorridere Sinner. Dopo il cambio di coach, tante erano infatti le ombre su di lui, oltre ai diversi mugugni riguardo alla sua preparazione fisica. Ad Umago, però, l’italiano ha ricordato a tutti quanto vale, e quanto il suo percorso di crescita stia dando i frutti.