Dagli Stati Uniti è arrivata una mossa ufficiale per l’arrivo nel paese di Novak Djokovic, mettendo sotto pressione il presidente Joe Biden.
Il grande tennis non si ferma mai. Ma mentre i top player si preparano a tornare in campo per la tournée sul cemento americano – che culminerà con lo US Open – si fa sempre più incombente la questione relativa a Novak Djokovic. Il serbo, che è privo di vaccino contro il COVID-19, non può infatti entrare negli Stati Uniti, pur figurando nell’entry list dell’ultimo Major dell’anno.
E l’argomento sta acquisendo sempre più rilevanza oltreoceano, tanto che alcuni senatori hanno già preso posizione, mettendo alle strette il presidente Joe Biden. Peraltro, è arrivata anche una mossa a sorpresa che potrebbe cambiare le cose, dando a Djokovic la speranza di entrare nel paese. L’intento è quello di convincere il presidente facendo riferimento alcune norme speciali.
Joe Biden ha ricevuto una lettera che cita l’articolo 3(b) del proclama presidenziale alla voce “interesse nazionale”. Autore di tale missiva è la Serbian-American Voting Alliance (SAVA). “Lo US Open è il torneo più importante del mondo,” si legge, “ma non sarebbe tale senza Novak Djokovic. Data la situazione economica e la crisi a tutti i livelli, l’America non può permettere che lo US Open non si svolga nella sua piena capacità”.
Una comunicazione studiata molto attentamente e scritta sotto la supervisione di un legale, Borko Komnenovic, prima dell’invio alla Casa Bianca. La citazione del suddetto “interesse nazionale” è presente per una ragione non casuale. Ove questo sia in gioco, infatti, i cittadini stranieri diventerebbero esenti dal vaccino contro il coronavirus.
Nel testo si puntualizza anche che Djokovic “non rappresenta alcuna minaccia per la sicurezza nazionale”. Il tennista viene definito dunque come “una delle persone più sane al mondo grazie alla sua vita disciplinata”. In tal senso, la conclusione a cui si giunge è chiara: “È nell’interesse dell’America che il più grande torneo del mondo ospiti il miglior giocatore del mondo”.
La fondatrice della SAVA ha evidenziato come la mossa dell’organizzazione abbia legami con la politica: “Stiamo continuando le consultazioni con la deputata repubblicana Claudia Tenney“. E quest’ultima avrebbe consigliato di iniziare anche una procedura al Congresso. Ma la strada per riuscirci è in salita, ed il tempo sempre meno: lo US Open si avvicina e Djokovic spera di essere ai nastri di partenza.
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