La tennista russa, 25 anni, semifinalista al Roland Garros, ha scelto il modo più clamoroso e dirompente per una confessione estremamente personale
“É stato come vivere in un armadio, e non puoi stare nascosto nell’armadio tutta la vita. Vivere così non fa per me, non è giusto per la mia famiglia e non è giusto per chi mi vuole bene. La gente capirà. O se ne farà una ragione…”
Con questa dichiarazione Daria Kasatkina ha annunciato al mondo la sua omosessualità confessando di avere un rapporto d’amore “corrisposto, felice e consolidato” ormai da diversi anni con una coetanea.
Daria Kasatkina allo scoperta
Una dichiarazione non da poco considerando che da anni il governo russo ha espresso leggi profondamente restrittive nei confronti della comunità LGBT. Nel 2013 Mosca ha approvato una legge nella quale dichiara ‘illegale’ la propaganda o la promozione di rapporti omosessuali. Un provvedimento che inizialmente doveva includere solo i minori ma che poi è stata estesa anche agli adulti.
Contro bullismo e prevaricazione
La legge russa contro la propaganda gay è stata profondamente criticata dalla comunità internazionale e, di fatto, ha ottenuto che manifestazioni come il Gay Pride siano vietate in tutta la Russia. Organizzare o partecipare a un gay pride costa l’arresto e una condanna molto dura. Gli attivisti gay in Russia sono considerati alla stregua dei dissidenti politici. In un momento storico decisamente particolare nel quale la Russia non brilla – nel senso più generale del termine – per la tutela dei diritti di pensiero, di stampa e di libera espressione.
Daria Kasatkina per il suo outing ha scelto una giornalista molto popolare in Russia e all’estero, Vitya Kravchenko. Una blogger che ha già avuto diversi problemi con il Cremlino per i temi che ha trattato guerra in Ucraina compresa.
“Abbiamo delle responsabilità”
Daria Kasatkina, numero 12 del ranking mondiale, 25 anni, nativa di Togliatti, si rende conto che la sua dichiarazione potrà portarle problemi in patria. E anche se la Russia al momento è esclusa da qualsiasi manifestazione tennistica nazionale – Billie Jean King Cup compresa – potrebbe essere esclusa dalla sua rappresentativa. In un mondo del tennis stressato che vede molti protagonisti sotto pressione, Daria ha deciso di uscire allo scoperto incurante delle conseguenze.
“Me ne frego… – ha dichiarato senza esitazioni – l’unica cosa che conta è vivere in pace con te stesso e con chi ti ama. Amo una donna. E chi non lo accetta può andare a farsi fottere…”
La sua dichiarazione segue di pochi giorni quella della giocatrice della nazionale russa di calcio Nadya Karpova: “Noi sportivi siamo personaggi pubblici, abbiamo delle responsabilità. Dobbiamo parlarne per dare più libertà di espressione ai giovani che hanno difficoltà in società e subiscono violenza, bullismo e prevaricazione”.