Djokovic si è ritrovato coinvolto in una polemica insieme al presidente USA Joe Biden, in merito alle regole per entrare nel paese.
Come si è capito dagli ultimi sviluppi, potrebbe presto ripresentarsi per Novak Djokovic un problema simile a quello che non gli ha permesso di giocare l’Australian Open a gennaio. Secondo il nuovo protocollo statunitense, infatti, non è concesso l’accesso nel paese agli stranieri che hanno completato il ciclo di vaccinazione.
Una condizione che impedisce al numero 7 ATP, ad oggi, di poter disputare lo US Open. E il campione di Wimbledon non vuole tradire i propri principi: se non decadrà la norma in vigore, o se non avrà permessi particolari, a New York non lo vedremo in campo. Lo ha ribadito anche nei giorni scorsi, nonostante abbia grandissima voglia di esserci, sia lì che – un giorno – anche all’Australian Open.
Le regole, però, non creano problemi solo a Djokovic, e fanno discutere tutto il popolo statunitense. E proprio riguardo all’ingresso nel paese è arrivata nelle ultime ore una mossa sorprendente contro il presidente Joe Biden, che coinvolge in prima persona anche il 21 volte campione Major.
Djokovic e le regole per lo US Open: contestato il presidente Biden
A muoversi in prima persona contro Biden è stato nientedimeno che un senatore dello Stato del Texas, Drew Springler. L’attacco è stato piuttosto diretto, anche se solo tramite Twitter: “Biden non permette a Djokovic di venire negli Stati Uniti per giocare allo US Open, ma permette a milioni di non vaccinati di attraversare il confine clandestinamente. Ehi, Joe, cosa cambia un no-vax in più?”
Dal punto di vista mediatico, a ridosso del torneo ancor di più, la questione è destinata a tenere banco. E come visto, c’è già chi mette sotto pressione il presidente. Chissà che questa contestazione non possa essere d’aiuto al destino di Djokovic, che ancora spera affinché possa giocarsi le sue carte per l’ultimo Slam della stagione, dove potrebbe agganciare il primato di Rafael Nadal a quota 22.