Novak Djokovic ci spera dopo il settimo successo a Wimbledon. Intanto, John McEnroe prende una posizione netta: “È una misura ridicola”.
Novak Djokovic ha vinto il suo settimo Wimbledon eguagliando il grande Pete Sampras. A Londra, il serbo ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori in assoluto, esprimendosi al meglio proprio nei momenti più difficili.
Tuttavia, adesso, il campione di Belgrado sta vivendo una situazione quasi paradossale, a causa della decisione dell’ATP di non mettere punti in palio per i Championships di quest’anno. Ciò, infatti, gli ha tolto la possibilità di difendere i punti della vittoria dell’edizione scorsa e a scivolare in settima posizione del ranking.
A questo si aggiunge inoltre il fatto che, al momento, non può partecipare ai tornei negli Stati Uniti, dove vigono regole che impediscono ai non vaccinati di entrare nel Paese. Perciò, se non cambierà qualcosa, per Nole sarà impossibile giocare i grandi appuntamenti di Cincinnati e US Open.
Si tratta quindi di circostanze che inevitabilmente fanno discutere, in un senso e nell’altro, e tra chi è a favore di una sua partecipazione ai tornei americani figura John McEnroe che, in un’intervista a ESPN, ha espresso tutto il suo dissenso per l’attuale politica anti Covid degli States.
John McEnroe difende Djokovic: “È una misura ridicola”
“Io credo che la politica si sia messa troppo in mezzo – ha dichiarato l’ex campione statunitense a margine del successo di Djokovic a Wimbledon –. È già successo in Australia ad inizio anno“. Pertanto, secondo lo stesso McEnroe, la politica dovrebbe farsi da parte e permettere all’ex numero 1 al mondo di giocare regolarmente.
“Lasciate che Novak Djokovic entri negli Stati Uniti e giochi gli US Open – ha aggiunto –. È una misura ridicola, che finisce soltanto per danneggiare il tennis. Sarebbe un vero peccato se Nole non potesse disputare l’ultimo Slam della stagione“.
Nole, intanto, ha già fatto sapere che la sua posizione riguardante il vaccino non cambierà. Dunque, adesso è tutto nelle mani del governo americano che dovrà decidere se lasciar entrare nel Paese il 21 volte campione Slam. Djokovic, dal canto suo, ci spera. “Aspetterò qualche buona notizia dagli USA, perché mi piacerebbe davvero giocare uno o due tornei prima degli US Open” ha affermato.