Nick Kyrgios ha corso un grande pericolo qualche anno fa e l’intervento di Andy Murray si è rivelato decisivo per salvargli la vita
Ha rotto le convenzioni e le consuetudini anche a Wimbledon. Anche durante la cerimonia di premiazione dopo la partita più importante della sua carriera. Nick Kyrgios ha accolto il trofeo per il finalista sconfitto ai Championships con un cappellino rosso, evidente eccezione alla regola che obbliga i giocatori a vestirsi di bianco. Dopo la sconfitta contro Novak Djokovic, ha confessato che sarebbe andato in vacanza. Per i prossimi tornei c’è ancora tempo.
L’australiano additato come maleducato si ritrova ad essere un esempio positivo. Da bambino era decisamente sovrappeso. Prima della finale Kyrgios ha condiviso una sua foto, in passato circolata a lungo sui social. “Diciamo che ero un bambino affamato: in quella foto sembravo Manny di ‘Modern Family’” ha detto. A scuola è stato vittima di bullismo per questo, al contrario di quanto possa pensare Stefanos Tsitsipas che, dopo averci perso a Wimbledon, l’ha accusato di essere stato un bullo da giovane.
Dai cattivi campi di Canberra, Kyrgios è arrivato a giocare la prima finale Slam in carriera. “Spero possa essere d’ispirazione per ogni bambino che non è nel giro giusto o viene criticato – ha detto -. Continuate a credere in voi stessi”. E’ questo il suo vero sé. Solo che per mostrarlo, come recita il suo recente tatuaggio, ha bisogno di indossare una maschera.
Il dramma di Kyrgios e il ruolo di Murray
Kyrgios dovrà anche andare a processo per le accuse della sua ex fidanzata, che ha raccontato di essere stata aggredita dal tennista australiano. La notizia non ha certo lasciato indifferente sua madre Nill, che ha rilasciato un’intensa intervista alla testata australiana Nine News prima della finale di Wimbledon.
Qualche anno fa, ha rivelato Nill trattenendo a stento le lacrime, aveva notato ferite auto-inflitte sul corpo del figlio. Aveva anche provato a parlare di quelle manifestazioni di auto-lesionismo con Kyrgio, che però non voleva affrontare il problema in famiglia.
“Quel periodo è stato molto duro – ha spiegato la madre -. Volevo essergli costantemente vicino, volevo vederlo. Perché se riuscivo a vederlo, voleva dire che stava bene. E quando non lo vedevo, mi preoccupavo tantissimo. Era davvero difficile”.
Perché Kyrgios superi il problema è decisivo l’intervento di Andy Murray. Lo scozzese nota quelle ferite durante un allenamento con Kyrgios e ne parla con il suo manager John Morris. “John mi ha detto che Andy si era preoccupato per quei segni di auto-lesionismo. Per me la colpa è di tutti quelli che gli mettono pressione, che lo criticano. Anche le persone che pensiamo dovrebbero sostenerlo“.