Nei giorni scorsi, Matteo Berrettini è stato preso di mira dai cosiddetti “leoni da tastiera” che lo hanno insultato per un motivo preciso.
Nei giorni scorsi ha destato clamore l’annuncio del ritiro da Wimbledon di Matteo Berrettini, che, dopo aver fatto un test, ha scoperto di essere positivo al Covid. Una scelta, la sua, che ha evidenziato il suo grande senso di responsabilità nei confronti di colleghi e accompagnatori, ma che al tempo stesso avrebbe potuto comunque evitare di prendere.
Infatti, non vige alcun divieto espresso tra le norme attualmente in vigore nel Regno Unito e persino nel tennis, dove peraltro, come rivelato da Alize Cornet, si è giocato il Roland Garros con numerosi atleti infetti. Perciò, il tennista romano avrebbe potuto tranquillamente scegliere di non sottoporsi a tampone, o anche farlo e non comunicare la sua positività, e scendere regolarmente in campo contro il cileno Garin.
Da qui, però, ne è derivata una situazione estremamente spiacevole per Matteo che, non solo ha rinunciato al suo obiettivo di vincere i Championships proprio nell’anno in cui era tra i principali favoriti, ma si è pure visto recapitare una serie di insulti per aver preso questa stessa decisione.
Matteo Berrettini, le offese social
In particolare, sui social, Berrettini è stato preso di mira da negazionisti e No Vax che gli hanno indirizzato numerosi epiteti offensivi per aver scelto di rinunciare a Wimbledon.
“Immagina di avere una linea di febbre e farti un tampone sapendo che se risulterà positivo ti scordi il torneo più importante al mondo e 2,5 milioni di euro. Immagina essere più cretini” si legge in un commento su Twitter. Un altro invece dice: “Vorrei elogiare il genio di Berrettini: si sentiva il raffreddore e ha rinunciato a un possibile approdo nei primi quattro, magari un’altra finale di Wimbledon (in soldoni tra 1 e 2 milioni) per la sua Covidiozia. E niente, si gode dalle risate”. E c’è chi lo definisce persino “coniglio” e “idiota” (nello stesso commento peraltro) per aver preso una decisione responsabile.
Fortunatamente, però, c’è anche chi sostiene fermamente l’azzurro definendolo “un vero campione“. Perché alla fin dei conti questo è, sia sul campo, dove parlano i suoi risultati, che fuori, dove oltre a questa decisione si comporta sempre in maniera impeccabile.