Il tennis ha dimostrato che non si arriva nella Top 10 della classifica mondiale senza essere una potenziale fuoriclasse, e Jessica Pegula di qualità ne ha davvero tante
É ricchissima. Miliardaria. O meglio. É erede di un impero miliardario perché suo padre è uno dei 400 uomini più ricchi del mondo con un patrimonio personale di 400 miliardi di dollari
E qui si parla solo di liquidità. Non di investimenti e nemmeno di aziende che – potenzialmente – valgono anche dieci volte tanto. Terrance “Terry” Pegula è proprietario della JKLM Energy, uno dei colossi americani nel settore petrolifero e gas.
Chi è Jessica Pegula
É un collezionista appassionato. Adora lo sport. Ha comprato i Buffalo Bills, la squadra di football americano della città dove ha scelto di vivere dopo essersi laureato. E qui ha costruito un impero.
Dopo avere speso un miliardo e mezzo per comprare la squadra della palla ovale ha comprato, rifondato e rilanciato i Buffalo Sabres, franchigia di NHL con cinquant’anni di storia e senza nemmeno una Stanley Cup. Uno dei suoi più grandi successi tuttavia è la sua famiglia. Sposato in seconde nozze da quasi trent’anni con Kim Kerr, una supermanager di origine coreana che lavorava come sua consulente, ha cinque figli. Jessica è la prima del suo secondo matrimonio.
Imprenditrice e tennista
Nonostante una vita fortunata che le avrebbe consentito di non fare assolutamente nulla per il resto della sua vita, Jessica Pegula con le mani in mano non è mai stata. Ha studiato. Si è diplomata e laureata in gestione manageriale di aziende complesse con il massimo dei voti. Dal padre, oltre alla passione per lo sport, ha ereditato la curiosità e il fiuto per gli affari. Ha fondato una compagnia (la Healthy Stratch) che è una catena di ristoranti da asporto (furgoncini e food truck) che prepara cibo da asporto gourmet confezionato con avanzi.
Ha fondato una compagnia di cosmetici che ha un contratto di grande distribuzione che vale alcune decine di milioni di dollari (la Ready24). É nel consiglio di amministrazione delle aziende del padre. In particolare la Pegula Sport, la consorziata che si occupa di tutte le attività rivolte ad attività filantropiche e sportive.
Nel frattempo, dopo avere fatto molta scherma, si è dedicata al tennis: è arrivata al numero 11 della classifica del mondo vincendo due titoli in carriera e sfiorando il colpo grosso al Roland Garros di quest’anno, finalista sconfitta nel doppio. Il suo obiettivo è arrivare quanto prima a una semifinale dello Slam.
Un’impresa di famiglia
“Volevo solo dimostrare a mio padre di essere autonoma, ora scopro che lui dipende da me. Perché quando ha in ballo un business non firma fino a quando non ha sentito anche il mio parere….” ha dichiarato a Forbes due settimane fa. Tant’è che uno degli ultimi business del signor Pegula sono metaverso e NFT, un’idea della figlia con un progetto davvero bello: finanziare corsi per cani guida e da salvamento. I Pegula sono animalisti convinti.
Eliminata dalla Martic nel terzo turno di Wimbledon, la tennista ha cambiato la sua agenda: meeting on line con il suo staff al mattino e quattro ore di allenamento al pomeriggio.