Matteo Berrettini non si nasconde più: sente molto la fiducia e vuole la finale di Wimbledon. E se dovesse vincerla…
Ci siamo. È iniziato l’appuntamento più atteso dell’anno e Matteo Berrettini, dopo la finale dell’anno scorso e i successi di Stoccarda e Queen’s, è uno dei favoriti. Il romano ha dimostrato di avere un ottimo feeling sull’erba, non lasciando scampo agli avversari che ha incontrato finora in questa stagione.
Vittorie, le sue, che aumentano di significato dal momento che si è presentato in Germania dopo uno stop di tre mesi, dovuto all’intervento alla mano destra. Adesso, però, il livello si alzerà notevolmente e nel suo percorso verso la finale potrebbe incontrare campioni come Tsitsipas, reduce dalla vittoria di Maiorca, Nadal, in corsa per il Grand Slam, e Novak Djokovic, con quest’ultimo, in particolare, che non ha ancora mai battuto.
Tuttavia, in un’intervista al Corriere della Sera, l’azzurro non si è voluto nascondere e ha espresso chiaramente quali sono i suoi obiettivi per questa edizione dei Championships, azzardando, peraltro, una piccola scommessa con sé stesso.
Matteo Berrettini: “Scoppio di fiducia”
“Sono sempre stato cauto con le parole – ha esordito Berrettini –. Ora sento che non serve più nascondermi. Sto giocando bene, scoppio di fiducia: entro nel torneo con la ragionevole certezza di poter arrivare lontano. La strada per la finale la conosco già“.
Infatti, il ricordo della cavalcata verso la finale dell’anno scorso è ancora impressa nella sua mente. “Il sentiero è tracciato, i ricordi sono felici – ha affermato -. L’esperienza dell’anno scorso mi ha insegnato tanto: come gestire il tempo tra i match, le emozioni, le attese, le notti“. Perciò, se dovesse ripetersi quest’anno: “Tornare in finale, se dovessi meritarmela, sarebbe un’emozione meravigliosa ma forse un po’ meno sconvolgente. L’ho già vissuta“.
Inoltre, il tennista classe ’96 ha dichiarato di sentirsi migliore e più maturo, a tal punto da sentire di poter battere la sua “bestia nera”, vincitore di sei titoli dell’All England Club: “Mi sento più pronto, più forte, migliore. A Parigi, Londra e New York, nel 2021, ho perso sempre da Djokovic. Direi che è il momento di batterlo“.
E su ciò che sarebbe disposto a fare in caso di vittoria finale: “Niente che includa sforzi fisici, però: né imprese in bici, né maratone, né scalate di montagne per raggiungere santuari…“. Meglio, secondo lui, scommettere qualcos’altro, senza esagerazioni, anche perché a Roma c’è chi si potrebbe arrabbiare. “Sarei disposto ad un taglio netto della barba, a raparmi a zero o a tingermi di biondo. Niente di più estremo, sennò quando torno a Roma nonna Lucia non mi fa più entrare in casa” ha infine aggiunto Matteo.