Jannik Sinner, la sconfitta contro Tommy Paul alimenta un dato che fa riflettere: finora non è mai successo.
Si concluso anzitempo il percorso di Jannik Sinner al torneo di Eastbourne. L’altoatesino, al rientro in campo dopo l’infortunio rimediato al Roland Garros, è stato sconfitto in tre set (6-3 3-6 6-3) dall’americano Tommy Paul.
Dunque, è iniziata con una delusione la stagione sull’erba del classe 2001 e la prossima settimana sarà la volta di Wimbledon. Tuttavia, a Londra le sue speranze di ottenere un buon risultato sembrano scarse. A questo proposito, c’è una statistica che parla chiaro: su quattro partite nel tabellone principale dei tornei su erba, Sinner ha riportato tutte sconfitte. Se si considerano poi le partite di qualificazione, il dato sale a 2 vittorie su 6 incontri disputati. Insomma, il prato non è la superficie più congeniale per l’azzurro.
Inoltre, a ridurre ulteriormente le sue chance, ci saranno alcuni dei suoi avversari, ben più favoriti per la vittoria finale – vedi Berrettini e Djokovic -, che su questa superficie hanno un miglior feeling.
Sinner, le prospettive per Wimbledon
Sinner non giocava una partita ufficiale dal 30 maggio, data in cui fu costretto al ritiro contro Rublev a Parigi per via dell’ennesimo infortunio di questo 2022 tormentato. Infatti, il primo si verificò a Indian Wells, dove non scese neanche in campo agli ottavi contro Kyrgios. Poi Miami, ai quarti di finale. E ancora agli Internazionali di Roma, dove peraltro stava giocando una gran partita contro Tsitsipas, prima di abbassare il ritmo a causa di un altro problema fisico.
Per Wimbledon, dunque, le aspettative non sembrano essere elevate, con Jannik in evidente difficoltà sulla superficie erbosa, come dimostrano i numeri finora raccolti. Tuttavia, per lui potrebbe esse d’aiuto l’esperienza del supercoach, nuovo innesto nel suo team, Darren Cahill, che già in passato ha collaborato con diversi grandi del tennis mondiale. Tra questi figurano un giovanissimo Lleyton Hewitt, che con lui arrivò a diventare il più giovane numero 1 del ranking Atp della storia, Andre Agassi, Simona Halep, Murray, Ana Ivanovic, Verdasco e tanti altri ancora.
L’australiano andrà quindi ad affiancare Simone Vagnozzi, chiamato in causa nei mesi scorsi da Sinner per sostituire il suo storico allenatore Riccardo Piatti.