In occasione di un evento promozionale, Novak Djokovic e la sua racchetta sfidarono… una supercar. Il video in pista.
Con 1.005 vittorie all’attivo, 87 titoli e 20 Slam conquistati finora, Novak Djokovic è senz’altro uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, primo giocatore in grado di spezzare l’egemonia Federer-Nadal.
Negli anni, infatti, è stato in grado di migliorare ed evolvere il suo tennis, arrivando ad ottenere gli stessi numeri dei suoi due più grandi avversari. In un certo senso, il maiorchino ha alzato ancora di più l’asticella conquistando il suo 14° Roland Garros, nonché 22° Major in bacheca. Tuttavia, considerate le condizioni precarie del piede dello stesso Rafa, il serbo potrebbe avere più chance in futuro di eguagliarlo e chissà, magari di superarlo.
Insomma, che Djokovic fosse un fuoriclasse certamente è cosa nota, ma ben più difficile è immaginarselo in una sfida contro una supercar. Ebbene sì, è successo qualche anno fa a Melbourne, a centro rettilineo di arrivo di un autodromo di zona.
Novak Djokovic, la sua racchetta è più veloce di una supercar
Nello specifico, Nole si trovava in pista in occasione di un evento promozionale organizzato dal suo sponsor che gli aveva fornito la sua nuova racchetta, allora ultima novità lanciata dal brand sul mercato. E qui, il contributo del tennista balcanico ha ricoperto un ruolo fondamentale: con il suo servizio, avrebbe dovuto mandare la pallina più veloce della sfidante, un’Audi R8 LMS GT3 da quasi 600 cv di potenza, in grado di superare agilmente i 250 km/h. L’obiettivo, almeno in teoria, era quindi quello di dimostrare la validità della stessa racchetta.
E il test è perfettamente riuscito, con la pallina scagliata dal servizio di Djokovic che ha tagliato il traguardo prima dell’Auto avversaria. Un video documenta l’intera scena dove lo stesso Novak ha festeggiato il particolare successo in maniera ironica, inginocchiandosi sull’asfalto del tracciato.
Adesso c’è Wimbledon
Al momento, Djokovic si sta riposando in vista di Wimbledon, dove arriverà senza aver disputato alcun match di preparazione sull’erba. Una scelta, questa, che potrebbe destare qualche scetticismo, ma già vista in passato e che peraltro ha dato esiti importanti. Infatti, dei sei titoli conquistati, cinque li ha vinti senza partecipare ad alcun torneo pre-Slam. Dunque, in questo senso, i numeri sono dalla sua e, quindi, l’ottavo titolo è alla sua portata.