Dalla Spagna arrivano chiari segnali dopo il trattamento che Nadal ha effettuato per addormentare il piede e tentare di giocare Wimbledon.
È passata poco più di una settimana dalla straordinaria vittoria di Rafael Nadal al Roland Garros, la 14esima a Parigi e la 22esima in totale in un Major. Dopo la finale, aveva raccontato di aver giocato praticamente tutto il torneo sotto infiltrazioni, così da competere con assenza di sensibilità, dunque anche di dolore, a quel piede sinistro che tanti problemi gli sta creando nell’ultimo anno.
Lunedì scorso, poi, si è visto il maiorchino in stampelle di ritorno da Barcellona, dove con il medico di fiducia, Angel Ruiz Cotorro, ha effettuato un particolare trattamento che gli permetterebbe di addormentare il nervo del piede senza dover ricorrere ad ulteriori infiltrazioni. In base al risultato della terapia, Nadal deciderà o meno se giocare dunque a Wimbledon.
Pochissimi giorni fa, invece, si è visto il numero 4 del mondo apparire nella sua Academy, per premiare tutti quei giocatori che hanno completato il percorso nel “Graduation Day”. Oggi, però, sono arrivate anche notizie sul suo stato fisico. Grazie a fonti direttamente da Maiorca, infatti, si è appreso che Nadal ha già ripreso ad allenarsi, su campi rigorosamente in erba.
Suo zio Toni ha confessato che Rafa, dopo il trattamento, ha cominciato a sentirsi meglio. Ragione per la quale, secondo l’allenatore, lo spagnolo potrebbe arrivare ai Championships come uno dei papabili vincitori. Per chi ha creduto alle parole di Toni Nadal, non è una sorpresa dunque che l’ormai 36enne sia tornato già in campo.
Quest’oggi si sarebbe allenato nel “Mallorca Country Club” di Santa Ponça, addirittura a porte chiuse. L’obiettivo sarebbe quello di mettere alla prova il piede dopo il tentativo effettuato con la cura a radiofrequenza pulsata. Una via estrema, percorsa per non rinunciare a Wimbledon, che è un torneo troppo importante, in cui manca peraltro da tre anni, avendo saltato l’edizione del 2021 proprio per l’infiammazione dovuta alla sindrome di Muller-Weiss.
Nelle ultime due occasioni in cui ha partecipato ai Championships (2018 e 2019), l’iberico si è fermato in semifinale. Questa volta, però, ci sono motivazioni extra per credere nell’impresa. D’altronde, con l’assenza certa di Daniil Medvedev ed Alexander Zverev, sarà lui la testa di serie numero 2 dietro Novak Djokovic. Una premessa importante per andare a caccia di quello che sarebbe il terzo titolo sulla via del Grand Slam.
Mentalmente, tra l’altro, arriverebbe a Londra in condizioni strepitose, con la possibilità che i giocatori tornino a provare un po’ di soggezione nell’affrontare un giocatore che ha riscritto la storia del tennis in questa prima metà del 2022. E, di certo, ci proverà anche a Wimbledon, dove ha già trionfato due volte, ma l’ultima risale – udite udite – al lontano 2010.
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