Berrettini tornerà in campo domani, dopo tre mesi, a Stoccarda: l’infortunio alla mano ha complicato, e ora bisogna procedere con calma.
All’ATP 250 di Stoccarda, Berrettini sarà la testa di serie numero 2. Ma le aspettative vanno contenute, perché l’azzurro non scende in campo da marzo, quando ha perso ad Indian Wells prima di annunciare il forfait a Miami. L’infortunio alla mano destra, infatti, gli ha tolto la possibilità di esprimersi al meglio, tanto da costringerlo ad intervenire chirurgicamente.
Così il romano ha saltato la stagione sulla terra battuta, non potendo difendere risultati importanti come la finale al Masters 1000 di Madrid o il quarto di finale al Roland Garros. Per rientrare ha scelto l’erba, una superficie che si addice alle sue caratteristiche e che potrebbe risparmiargli qualche sforzo fisico di troppo. Domani sarà in campo in un torneo che per lui evoca ricordi dolci. In Germania ha vinto nel 2019, ma quest’anno dovrà riambientarsi con cautela e ritrovare le sensazioni a poco a poco.
Berrettini, il percorso di recupero dall’infortunio alla mano
Prima dell’esordio, contro Radu Albot, l’italiano ha parlato delle sue sensazioni a Supertennis. Per via dell’assenza è sceso al numero 10 della classifica, ma – data la decisione dell’ATP di non assegnare punti a Wimbledon – perderà i 1200 punti della finale 2021 ai Championships.
A causa dell’infortunio, d’altronde, Berrettini ha saltato forse una parte fondamentale della propria stagione, e si avvicina anche il momento di difendere il trofeo al Queen’s, un periodo che cercherà di “affrontare a testa alta”, nonostante le condizioni non ottimali. “L’infortunio non è stato affatto facile da risolvere, sia per le tempistiche, sia perché riguardava la mia mano dominante”, ha rivelato.
Non ha neanche potuto partecipare al torneo di casa, a Roma. E per superare questo duro colpo ha avuto bisogno di tutto il suo grande team e della famiglia, con cui ha trascorso il tempo in maniera diversa dal solito. Ma ora si torna a fare sul serio, e l’ottimismo non manca: “L’operazione ha rinforzato parte della mia mano destra, anche se ho perso forza e la sensibilità non è ancora tornata al 100%. Ad un certo punto il braccio destro era più piccolo del sinistro”.
L’obiettivo, in questi casi, è chiaro, “ritrovare il ritmo” e “giocare più partite possibile tra Stoccarda ed il Queen’s“. Albot (numero 121 ATP) potrebbe permettergli di testarsi senza rischiare. Berrettini ha vinto anche i due precedenti, del 2018, sulla terra battuta, ma il tabellone non l’ha aiutato granché: in caso di vittoria, nei quarti di finale troverebbe uno tra Jan-Lennard Struff e l’amico Lorenzo Sonego.