Matteo Berrettini è ormai pronto a tornare in campo in occasione dell’Atp 250 di Stoccarda. La determinazione dell’azzurro.
Ci siamo. Matteo Berrettini è pronto a tornare in campo l’intervento alla mano destra che lo ha costretto a restare ai box per tre mesi. Lo farà su una delle superfici a lui più congeniali, l’erba, dove l’anno scorso era arrivato a vincere il torneo del Queen’s e a giocarsi la finale di Wimbledon.
Il debutto avverrà in occasione del Atp 250 di Stoccarda – ribattezzato quest’anno Boss Open – quando mercoledì giocherà gli ottavi contro il moldavo Radu Albot, uscito vittorioso in due set dal match con il portoghese Joao Sousa.
Dunque, sarà un buon test per mettere alla prova le sue condizioni dopo il lungo stop e, soprattutto, per iniziare a prepararsi al grande appuntamento di Londra, dove, sebbene non saranno assegnati punti per la decisione dell’Atp, c’è tanta voglia di far bene. Delle sue aspettative in vista di questi impegni ne ha parlato il diretto interessato in una recente intervista.
Matteo Berrettini, le aspettative del romano
“Arrivo in una condizione diversa rispetto a quella di tre anni fa, quando vinsi il torneo – le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport –. Però sto bene e ho tanta voglia di giocare“. Certo, non sarà semplice dopo tutto quello che ha passato, ma, come ha detto Berrettini “da qualche parte bisogna ricominciare“.
E a far ben sperare lui e i suoi tifosi ci sarà il fattore superficie. “Se ci penso, l’ultima volta che ho giocato sull’erba ero in campo per la finale di Wimbledon – ha affermato –. E comunque su questa superficie mi sento sempre a mio agio, ho ottime sensazioni“.
“Anche dal punto di vista della testa sto bene – prosegue Berrettini –. So che la situazione non è semplice, pensando soprattutto a Wimbledon e ai punti che scadono, con le conseguenze sulla classifica“. Poi aggiunge: “Sono consapevole che sia uno dei momenti più complessi da gestire della mia carriera, ma è un’altra sfida da affrontare a testa alta“.
Infatti, senza punti in palio a Wimbledon, la situazione ranking diventa complicata, con la probabile possibilità di uscire dalla top 10 della classifica per la prima volta in 3 anni. “Ora inevitabilmente tornerò indietro perché sono stato infortunato – ha spiegato –. Ma conosco il mio livello e le mie potenzialità“. In particolare, secondo lui: “Se sono stato numero 6 del mondo non è perché me lo sono comprato ma perché me lo sono guadagnato. Quindi posso tornarci“.
Perciò, in definitiva: “Poi è ovvio che vorrei che questo non fosse mai successo, e so che sarà più difficile risalire, ma la nostra vita come atleti è proprio questo, accettare e vincere delle sfide. Io sono pronto” ha concluso il romano.