Coach Simone Vagnozzi ha rivelato quale sia l’obiettivo di quest’anno per Jannik Sinner, reduce dal ritiro causa infortunio al Roland Garros.
2022 tutto in salita per Jannik Sinner, che al Roland Garros è stato costretto al ritiro agli ottavi a causa dell’ennesimo problema fisico di quest’anno. L’altoatesino era partito alla grande nello Slam parigino, salvo poi doversi fermare per un infortunio al ginocchio sinistro che gli ha impedito di continuare a giocarsi l’accesso ai quarti.
Le prossime settimane saranno molto importanti per il giovane tennista azzurro, che dovrà concentrarsi appieno sul proprio corpo per recuperare la forma. Al momento, è iscritto al torneo di Halle, che si svolge in contemporanea con quello del Queen’s. Ma potrebbe anche decidere di prendersi del tempo ulteriore per arrivare a Wimbledon nel miglior modo possibile.
Nel frattempo, coach Simone Vagnozzi, in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali dell’ATP, ha spiegato quali siano i loro principali obiettivi per tornare al top e iniziare a vincere con regolarità.
Secondo il suo allenatore, Sinner si deve concentrare sul suo tennis, lasciando perdere, per il momento, vittorie e questioni di classifica. “Non abbiamo pianificato alcuna classifica o tornei da vincere – le parole di Vagnozzi –. Siamo solo concentrati sul miglioramento del suo gioco“.
Considerata la giovane età di Jannik, nonché gli infortuni che ha subito, non c’è fretta in questo senso. Perciò, per il coach, l’obiettivo di questa stagione è soltanto uno: “Questo è l’obiettivo di quest’anno: migliorare la sua forma fisica, la sua corsa. Stiamo lavorando per essere pronti a vincere con regolarità in uno o due anni“.
Poi aggiunge: “Ora può avere risultati sorprendenti ma dobbiamo lavorare di più sulla tecnica, sulla tattica e sul corpo“.
Inoltre, Vagnozzi si è soffermato anche su un aspetto che, come visto nel match contro Rublev, dove aveva recuperato la bellezza di 11 set point, è uno dei punti di forza migliori di Sinner. “È un combattente – afferma –. Non vuole mai perdere un punto e poi fuori dal campo non vuole mai perdere neanche a carte“.
“Gli piacciono le situazioni difficili, i momenti di pressione. Non ha paura di giocare punti pesanti – conclude –. Quindi per un allenatore è molto più facile lavorare con qualcuno che ha questa mentalità“.
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