Adriano Panatta ha commentato la nuova generazione di tennisti italiani, compresi Matteo Berrettini e Jannik Sinner.
Il Roland Garros di quest’anno vede una folta schiera di tennisti italiani che vi prenderanno parte. Il torneo ha avuto ufficialmente inizio con la vittoria al primo turno di Fabio Fognini per 3 set a 0 sull’australiano Alexei Popyrin. Un avversario, quest’ultimo, certamente non paragonabile a quello che dovrà invece incontrare l’altro azzurro Lorenzo Musetti, impegnato martedì contro Stefanos Tsitsipas.
In tabellone c’è anche Jannik Sinner, reduce dalla sconfitta ai quarti di finale agli Internazionali di Roma proprio contro il greco. Per lui in quell’occasione c’è stato anche un problema fisico che non gli ha permesso di proseguire il match nella miglior condizione. Ciononostante, il suo stato non desta troppa preoccupazione e al primo turno del Grande Slam incontrerà Bjorn Fratangelo. Con loro a Parigi anche Lorenzo Sonego, che al debutto giocherà contro Gojowczyk.
Assente, al contrario, l’unico italiano attualmente in top 10 della classifica ATP Matteo Berrettini, che sta recuperando da un infortunio per arrivare pronto al torneo del Queen’s e soprattutto a Wimbledon, per cercare di ripetersi dopo la finale dell’anno scorso.
Quindi, in generale il tennis italiano sta attraversando un buon periodo, con Sinner in particolare che, secondo Adriano Panatta, avrebbe tutti i numeri per raggiungere un obiettivo ambizioso.
Adriano Panatta: “Sinner è molto giovane ma sorprende”
In un’intervista a La Nacion, l’ex tennista si è soffermato sui profili azzurri per lui più interessanti del momento. “Sono tempi buoni, ma devono continuare a crescere – afferma –. Sinner è molto giovane, ma sorprende per quanto è forte e per come costruisce il punto. Ha una buona mentalità e potrà affermarsi nella top 10“. Al momento, l’altoatesino è 12° nel ranking ATP ma il talento e l’età sono dalla sua parte.
Sui suoi colleghi, invece, Panatta ha definito Musetti “molto divertente da vedere“, mentre Berrettini “molto interessante“. Vedremo quindi come proseguirà la loro carriera all’interno del circuito internazionale, con i tifosi italiani che sperano di veder alzare un trofeo importante dai loro beniamini il più presto possibile.
Ma nella stessa intervista, l’ex campione del Roland Garros ha raccontato anche di come è cambiato il tennis rispetto ai suoi tempi. “Il tennis ai miei tempi era diverso, forse più romantico – dichiara -. Mangiavamo sempre tutti insieme e, in generale, era un tennis più creativo e talentuoso, meno fisico“.
Poi, un paragone con delle leggende della musica: “Molto volte sembravamo i Beatles o i Rolling Stones con la racchetta, ma non vivevamo su un piedistallo“. E ancora: “Eravamo gente normale: dopo una partita a Wimbledon o al Roland Garros uscivamo camminando tra la gente e scherzavamo tra noi: eravamo tutti amici – conclude –. Era un’epoca speciale, adesso i giocatori si chiudono di più“.